In un periodo di grande confusione tattica, la certezza della Juventus è rimasta la sua difesa: lo si è visto ad ottobre contro il Lione, quando, in 10, la squadra ha portato a casa i tre punti anche per merito di uno strepitoso Buffon. Al nero di base è legato il rosa (spring pink) che abbiamo già visto nelle prime due divise e che si conferma il colore principale di tutta la collezione. Parliamo di Rafa Marin, il difensore spagnolo classe 2002 arrivato in estate dal Real Madrid, che però fino a questo momento ha visto il campo solo in Coppa Italia ed è stato coinvolto nelle critiche per la sconfitta contro la Lazio con turnover esasperato, che ha determinato l’eliminazione del Napoli dal torneo. Khedira ha un solo compito in fase di possesso: riempire gli spazi lasciati da Dybala con inserimenti senza palla. È toccato ad Higuain agire come raccordo tra le linee: un compito svolto con grande spirito di sacrificio da parte dell’argentino, autore dei gol vittoria a novembre e dicembre rispettivamente contro Napoli, Roma e Torino.
Il primo è stato una pedina fondamentale per i bianconeri grazie al suo atletismo e qualità tecniche ben oltre la media, rendendosi pericolo costante in fase offensiva, tanto che Allegri non ha mai rinunciato a lui nella prima parte di stagione, utilizzando Evra come terzo centrale di difesa. Sin dal primo impiego del nuovo sistema, il gioco bianconero si è sempre sviluppato principalmente sulla fascia destra (40%), con continue sovrapposizioni dei terzini. Si può notare lo sviluppo del gioco sulle fasce e le nuove posizioni dei giocatori. Sul primo gol i giocatori della Lazio non seguono il movimento di Dybala. Diversa invece la situazione del terzino ex-Barca, più portato a tagliare dentro il campo per agire da regista occulto: questo movimento però non veniva bilanciato da adeguate scalate dei compagni per mantenere l’ampiezza. Già allora si sono intravisti alcuni principì poi riproposti più avanti col passaggio al 4-2-3-1, come l’attacco dell’area di rigore con due centravanti puri ed una maggiore tendenza all’utilizzo dei cross, sfruttando la presenza di un terzino più classico come Lichtsteiner ed un’ala pura come il colombiano. La fascia di sinistra invece è usata principalmente come lato da sfruttare dopo aver sovraccaricato il lato forte o per superare il pressing attraverso lanci lunghi per Mandžukić, che nella maggior parte dei casi ha un vantaggio fisico notevole sul terzino avversario e riesce a vincere quasi tutti i duelli aerei (3.5 a partita in Champions League e 2.3 in Serie A) mentre Alex Sandro attacca la profondità.
Mai come in quella sfida i padroni di casa hanno soffocato le trame di gioco degli ospiti sul nascere, con una precisione ed intensità impressionante, oltre ad un Kalinic autoritario nei duelli aerei. La prima prova del nuovo modulo andò alla perfezione, delineando i principi di gioco della Juventus dei mesi successivi: pressing alto orientato sull’uomo alternato a difesa posizionale negando l’accesso a spazi tra le linee grazie ad una distanza minima tra i reparti e i giocatori. Ancora nel 2014, prima di un Barcellona-Siviglia, Dani pubblica una foto su Instagram in cui ringrazia il suo vecchio club così: «mi hai presentato al calcio come Dani e oggi grazie a te sono Dani Alves e sono potuto arrivare dove sono. Nel ruolo di trequartista opera tra le linee principalmente nello spazio di mezzo di destra, dal quale può combinare con Dani Alves. Juventus ha potuto sfruttare al meglio l’utilizzo dell’ampiezza fornita dai due brasiliani Alex Sandro e Dani Alves. L’arrivo di nuovi giocatori come Higuain, Pjanić, Benatia, Dani Alves e Pjaca con caratteristiche non adatte alla formazione usata sin dai tempi di Conte, la mancanza di fisicità a centrocampo e le difficoltà a controllare diverse situazioni all’interno di una gara furono le cause principali per il cambio di modulo.
Dopotutto la mancanza di Marchisio aveva tolto alla Juventus un giocatore dalle letture difensive eccelse, capace di mantenere l’equilibrio della squadra in vista di transizioni negative. Anche in fase di non possesso emersero i limiti della Juventus che mostrò problemi strutturali, permettendo alla Fiorentina di trovare l’uomo tra le linee con facilità dopo aver superato la prima linea di pressione. Il polacco, secondo quanto raccolto da TMW, è l’ultima idea proprio del Genoa per la sostituzione del connazionale Piatek, anche se sul classe ’95 sembra essere in netto vantaggio il Parma che già da tempo lo ha individuato come eventuale vice-Inglese. Sul secondo gol Wallace si trova in posizione troppo avanzata per intervenire e De Vrij è in metto ritardo sull’inserimento di Higuain. La squadra di Madrid, dopo aver concluso il campionato precedente in terza posizione si qualifica direttamente alla fase a gironi della Champions League. Il cambio di principi di gioco adattato alle caratteristiche dei giocatori ha avuto un impatto più che positivo, sui singoli e nell’organizzazione di squadra. Lo spazio aperto veniva puntualmente attaccato dai centrocampisti viola, con Kalinic sempre perfetto nel gioco di sponda. Il “doble-pivote” formato da Pjanić e Khedira, ha il compito fondamentale di proteggere la retroguardia bianconera, e rispetto al 3-5-2, nel quale Pjanić doveva allargarsi sulla fascia per coprire lo spazio lasciato dall’unico esterno, nel nuovo sistema deve soltanto coprire gli spazi centrali insieme a Khedira, il cui compito principale è di garantire copertura.
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