Tuttavia, ci sono anche diverse fonti di calcio non casearie, tra cui tofu, fagioli e lenticchie, noci del Brasile, cavoli, broccoli, bok choy, mandorle, fichi secchi, rape, cavoli, senape, cavoli e bietole. Nelle pagine del best seller la Gilbert parla della passione per i colori biancocelesti che le ha trasmesso Spaghetti, anche se per il film Mangia prega ama (2010) la produzione decide che, contrariamente a quanto raccontanto nel romanzo, la scrittrice, interpretata da Julia Roberts, dovesse essere una simpatizzante romanista. Per fare in modo che l’ingente massa di adepti si identifichi totalmente nel marchio di un club, per le società non c’è niente di meglio che puntare sulle classiche magliette: sia al fine di fidelizzare i supporters sia per incrementare il guadagno legato alla voce merchandising. Sergio Cragnotti, presidente dal 1992 al 1994 e poi dal 1998 al 2003, vanta il palmarès più ampio nella storia della società con 7 trofei complessivi: di questi, rispettivamente 6 durante la sua presidenza effettiva e uno durante l’interregno di Dino Zoff. A vantare il mandato tecnico più lungo è tuttora proprio Guido Baccani, rimasto al timone della squadra per 18 stagioni, compresi gli anni in cui le attività erano sospese a causa della prima guerra mondiale, dal 1906-07 al 1923-24. Sia il numero di stagioni consecutive che quello totale sono record per i tecnici del club romano.
Baccani allenò la formazione biancoceleste quasi per un ventennio fino al 1924, quando entrò a far parte della commissione tecnica della Nazionale azzurra. Nel corso dei decenni il vivaio biancoceleste ha da sempre cresciuto numerosi giocatori che hanno contribuito notevolmente all’accrescimento tecnico della prima squadra, dai primi anni di attività del club fino a oggi: negli anni settanta la Lazio è formata da elementi usciti dalle squadre giovanili (da D’Amico a Giordano, fino a Manfredonia, Agostinelli e Tassotti), e negli anni ottanta il vivaio laziale ha formato giocatori come Paolo Di Canio e Valerio Fiori, fino ad arrivare alla metà degli anni novanta, quando dalla formazione Primavera sono arrivati in prima squadra Marco Di Vaio, Flavio Roma ma soprattutto Alessandro Nesta, divenuto uno dei simboli della società romana nonché il capitano biancoceleste più vincente della storia. Il 23 febbraio 2021, nell’anno del centenario della costituzione in ente morale della società biancoceleste, nasce la ONLUS Fondazione S.S.
Da menzionare anche Tommaso Maestrelli, il principale artefice del primo Scudetto biancoceleste, scomparso nel 1976 poco dopo aver condotto la Lazio alla salvezza; Fulvio Bernardini, tecnico negli anni cinquanta e sessanta che nel 1958 regalò ai laziali la prima vittoria di un trofeo ufficiale, ossia la Coppa Italia; ed Eugenio Fascetti che, nonostante non abbia vinto alcun titolo, rimarrà nel cuore dei tifosi laziali insieme ai componenti della squadra da lui guidata nella stagione 1986-87, i cosiddetti Eroi del -9, i quali ottennero un’insperata salvezza agli spareggi dopo essere partiti con nove punti di penalizzazione nel campionato cadetto. La presidenza più longeva è appannaggio di Claudio Lotito, alla guida del club ininterrottamente dal 19 luglio 2004, quando tramite la sua «Lazio Events S.r.l.» acquista il 26,969% del capitale sociale, salvando il sodalizio romano da una situazione che l’avrebbe condotto a un inevitabile fallimento. La scatola dovrà essere posta al riparo dal freddo e dall’eventuale pericolosissimo attacco dei topi. A giugno 2020, durante un periodo storico segnato dalla pandemia di COVID-19, la Lazio avvia il progetto «Tu non sarai mai sola», un’iniziativa a sostegno delle tante attività poste in essere dalla Croce Rossa Italiana, relative all’emergenza ‘Fase 2’ COVID-19, nuova maglia barcellona per le fasce di popolazioni più vulnerabili.
Nell’annata 2008-2009 la Lazio, sempre attraverso una campagna di sponsorizzazione, ha promosso insieme all’industria alimentare Algida una raccolta fondi per le popolazioni vittime del terremoto che nel 2009 ha sconvolto l’Abruzzo. Tra i calciatori italiani di rilievo sono annoverati Sante Ancherani, uno dei pionieri della sezione calcio della polisportiva biancoceleste nonché primo capitano e allenatore laziale, Fulvio Bernardini, primo calciatore della Lazio, romano di nascita e proveniente dal Centro-Sud, a essere convocato in Nazionale, i fratelli Saraceni, Fernando e Luigi, pochi tra i tanti giocatori nella storia del calcio italiano ad aver indossato nel corso della loro carriera la maglia di una sola società, quella biancoceleste in tal caso, Ezio Sclavi, Anfilogino Guarisi, detto Filò, campione del mondo nel 1934, oltre a Silvio Piola, vero e proprio giocatore simbolo degli anni trenta e anni quaranta con la maglia della Lazio e della Nazionale azzurra, con la quale ha vinto un mondiale (1938), Enrique Flamini, divenuto anche allenatore e dirigente sia a livello giovanile che di prima squadra, Aldo Puccinelli e Leandro Remondini.