Nel frattempo, il 7 marzo 2012, ricorre il centesimo anniversario della nascita del calcio brindisino. L’estate 2010 è una delle più travagliate per il calcio brindisino. Quest’ultimo è infatti accusato per aver ottenuto illeciti vantaggi di classifica nella stagione 2004-05 attraverso il controllo delle designazioni arbitrali. Al momento il progetto è in standby alla luce dell’indagine che ha coinvolto il patron della Eurnova Luca Parnasi, reo di aver versato 400mila euro quali contributi illeciti alla politica, in particolare 250mila euro alla onlus Più voci, vicina alla Lega, e 150mila alla Fondazione Eyu, legata al Pd. In quella particolare fase storica è il dirigente Carlo Leonetti che riesce a convincere l’italo-argentino Attilio Demaria (ex campione del mondo nel 1934 con la nazionale italiana allenata da Vittorio Pozzo) ad accettare il ruolo di allenatore-giocatore della formazione silana, impegnata per la prima volta nel campionato cadetto. Nelle prime sette giornate ottiene altrettante vittorie, e conduce un campionato di vertice per l’intera stagione, raggiungendo la matematica promozione in Lega Pro Seconda Divisione (ex C2) con tre giornate d’anticipo, riuscendo a strappare una difficile vittoria al Matera per 2-1. Il capocannoniere della squadra, nonché del gir. Riapprodata in Lega Pro Seconda Divisione dopo cinque anni di assenza dal professionismo, la neopromossa Brindisi realizza 57 punti, avendo ottenuto 16 vittorie, 9 pareggi e 9 sconfitte.
I biancazzurri portano a casa 17 vittorie, 11 pareggi e 6 sconfitte e totalizzano quindi 62 punti, nove in meno della capolista. E’ un evento tale da occupare l’intera prima pagina e da meritare un titolo di nove colonne a caratteri cubitali: “Colloquio con Papa Paolo VI”. DAVIDE CRIPPA. Signora Presidente, volevo rilevare, sullo stenografico, a pagina 78, a seguito del mio intervento, dove ricordavo al collega Scalfarotto quel famoso impegno con cui con grande enfasi lui aveva difeso sulla sua onorabilità, sulla parola ed anche sulla firma scritta, che i decreti attuativi sul microcredito e le compensazioni delle cartelle esattoriali sarebbero stati fatti il 30 di agosto e l’altra al massimo al 30 di settembre. Nel mese di dicembre, in seguito alle due sconfitte consecutive per 1-4 in casa del Sant’Antonio Abate e per 5-1 al Fanuzzi ad opera della Battipagliese, e con la squadra relegata in quart’ultima posizione, Francioso rassegna le proprie dimissioni. Il 25 agosto 2013 il Brindisi affronta, in casa, al Fanuzzi, il Monopoli, gara valida per il primo turno della Coppa Italia Serie D 2013-2014, terminata con il risultato di 2-1. Il campionato della squadra adriatica ha inizio allo Stadio Atlantico D’Amuri, dove il Brindisi infligge uno 0-3 in casa del Grottaglie.
Non soltanto a causa degli stadi vuoti che impediscono una totale sovrapposizione tra il pathos dei tifosi e il marchio della squadra del cuore – basti pensare a una gara qualsiasi dell’Ateltico Madrid in cui la maggior parte del pubblico del Vicente Calderon va allo stadio con indosso la camiseta rigorosamente originale dei Colchoneros – ma anche per la piaga della contraffazione. L’8 settembre 2013 la squadra biancazzurra disputa la prima gara del campionato in casa, pareggiando con il Gladiator per 0-0. Dopo pochi giorni si disputano i trentaduesimi di finale della Coppa Italia Serie D: la squadra brindisina affronta il Nardò allo Stadio Giovanni Paolo II della città leccese, in un derby che termina con il risultato di 1-2 in favore degli ospiti. Tra le rivalità più sentite dai tifosi licatesi spicca quella con la tifoseria dell’Akragas, con la quale i gialloblù disputano il derby della Provincia di Agrigento. I biancazzurri giocano a Barcellona Pozzo di Gotto contro l’Igea Virtus, trasferta cui prendono parte circa duemila tifosi brindisini pronti a festeggiare la promozione.
La stagione si apre con una vittoria casalinga per 3-0 contro la Puteolana. Dall’Ara si conclude con un sonoro 3-0 per gli emiliani. Intanto numerose sono le società di Prima Divisione che vengono dichiarate fallite: la presentazione della domanda di ripescaggio (il cui termine ultimo per la consegna è il 23 luglio) garantirebbe al Brindisi il salto di categoria. Al termine di una stagione nefasta la società, sommersa dai debiti, fallisce. Come già nell’aria da qualche tempo la società, per via del mancato assolvimento delle formalità per l’iscrizione al campionato di Serie C2 dell’anno successivo, viene esclusa dai campionati federali e cessa la propria attività. Nella gara di andata i biancazzurri soccombono per 3-0, in un campo ai limiti della regolarità per via delle ridotte dimensioni; a nulla serve la vittoria per 1-0 al Fanuzzi nella gara di ritorno. In finale, invece, il Brindisi si scontra con il Licata, agevolmente superato grazie a due vittorie per 3-0, sia in Sicilia che al Fanuzzi. Nella semifinale play-off il Brindisi incontra i calabresi del Capo Vaticano, che supera nel doppio confronto grazie alle vittorie per 0-2 in Calabria e per 1-0 in casa. In virtù della classifica, il Brindisi incontra nella semifinale play-off la Cisco Roma, 3ª classificata nella stagione regolare.
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